Storia della F.I.R. C.B.

23 gennaio 1972 – Nella suggestiva cornice della Sala del Grechetto in Milano si è svolta una riuscitissima Tavola Rotonda su “La realtà C.B. in Italia” con la partecipazione di parlamentari, giornalisti, uomini di cultura Proseguirono e si moltiplicarono analoghe iniziative in tutta Italia per liberalizzare la C.B. Si aggiunsero altre proposte di legge, vuoi di singoli partiti, vuoi di gruppi misti.

La magistratura ordinaria comincia a dimostrarsi sensibile ai problemi che la C.B. solleva. Numerosi sono i magistrati che rinviano gli atti alla Corte Costituzionale, perché, a riguardo dei C.B., non è manifestamente infondata l’eccezione di incostituzionalità: basti pensare alle ordinanze dei Pretori di Macerata, di Sestri Levante, di Sampierdarena, di Bologna, di Assisi, di Torino; il pretore di Milano, Dr. Pescarzoli rimette anch’egii gli atti a carico dei numerosissimi C.B. milanesi sotto processo alla Corte Costituzionale il 15 marzo 1972.

27 aprile 1972 – Teatro dell’Arte – Milano – Pubblica manifestazione con oltre 1.000 C .B. sul tema: – “le ricetrasmissioni C.B. e la libertà di informazione e di comunicazione”, con la partecipazione del Sindaco di Milano Aldo Aniasi e di uomini politici e parlamentari di quasi tutti i partiti.

A Milano ed a Pavia il Circolo Beltrami ed il Circolo Provinciale Pavese, di fronte al peggiorare della situazione, impegnano due candidati di ogni partito a fare interpellanze parlamentari in caso di sequestro ed ad appoggiare il passaggio della legge che liberalizzi la C.B. Diffondono capillarmente circa 500.000 seguenti fac-simili:

15 giugno 1972 Giovedì – è lo scontro decisivo. Alle ore 6,30 del mattino, carabinieri e funzionari dell’Escopost, fanno irruzione contemporaneamente in 37 diverse abitazioni di C.B. milanesi. Sono stati mobilitati oltre 250 uomini e quasi 100 automezzi. Sequestrano molte apparecchiature dopo minuziose perquisizioni. Scambiano normali apparecchi radio e impianti HI-FI con apparecchiatura C.B. Molte non le trovano grazie alle norme di sicurezza, opportunamente studiate e che tutti i C.B. in genere ben conoscevano: custodire gli apparati nelle abitazioni di vicini, etc, etc. Le 37 perquisizioni erano state fatte contemporaneamente perché il Circolo Beltrami era in grado a fronte di una sola perquisizione di avvisare immediatamente tutti i suoi 600 soci. Nello stesso periodo vengono effettuate numerose perquisizioni pure a Genova, a Grosseto ed in altre località.

15 giugno 1972 – Giovedì – ore 21 — Manifestazione al Circolo Beltrami – Sono presenti circa 500 persone; si decide cosa fare: una manifestazione al Piccolo Teatro; proposta alla F.I.R. di una manifestazione di piazza a Roma; possibilmente una qualche clamorosa iniziativa; diffusione capillare di centinaia di migliaia di adesivi (Giustizia per i C.B. – Parlamentari annunciano Trasmissione Radio Abusiva).

18 giugno 1972 – Piccolo Teatro: Manifestazione di protesta; numerosi parlamentari si impegnano ad usare pubblicamente dell’apparato C.B., rinunciando all’immunità parlamentare. Si decide, con l’assenso della Federazione, di organizzare una Giornata Nazionale C.B. ed una manifestazione di protesta a Roma.

Pittiruti, delega Campagnoli a presiedere la Federazione in sua vece a causa del susseguirsi di suoi impegni personali, per l’organizzazione della Giornata nazionale e della Manifestazione di Roma.

24 settembre 1972 – Iª Giornata Nazionale C.B. – In tutto il Paese hanno luogo dibattiti, iniziative; a Milano vi è una manifestazione presso il Circolo della Stampa. Alle ore 22 in tutta Italia è diffusa la trasmissione radio abusiva: un nastro è trasmesso in frequenza da centinaia di stazioni C.B. alla stessa ora: mentre a Milano alla stessa ora la trasmissione avviene da vivo, pubblicizzata con centinaia di migliaia di adesivi, e dalla stampa, comunicata ufficialmente ai dirigenti dell’Escopost: gli on. Artali, Baslini, Mammì, Zamberletti, rinunciano all’immunità parlamentare ed effettuano la trasmissione: nessuno interviene; è il primo episodio di cedimento da parte dell’Escopost milanese, ed anticipa di qualche giorno la nuova posizione del Ministero delle Poste.
30 settembre 1972 – Sabato – Manifestazione a Roma – Dal Colosseo un imponente corteo si dirige in via Nazionale al cinema Quirinale.

Partecipano circa 3.000 C .B. Sono venuti in pullman, in auto, in treno C.B. da tutta Italia: da Milano un treno speciale riservato unicamente ai C.B., opportunamente addobbato all’esterno ed all’interno, con i simboli della Federazione e con scritte inneggianti la C.B. libera raggiunge Roma alle 7 del mattino con oltre 600 persone. Eil giorno della prima grossa vittoria. I giornali del pomeriggio riportano che il Consiglio dei Ministri al mattino ha approvato un disegno di legge per liberalizzare la C.B. li Governo stesso cioè e lo stesso Ministero delle Poste si facevano promotori di una legge per liberalizzare la C.B .: questa data ha segnato un punto determinante per la vita della C.B. nel nostro Paese: da questo momento da parte delle autorità competenti c’è in genere maggior comprensione: i C.B. non sono più considerati – delinquenti abituali “.

Dopo la manifestazione di Roma tutte le proposte di legge ed il disegno di legge Governativo vanno all’esame della Commissione parlamentare, la quale incarica una commissione ristretta della cosa: noto il disegno di legge la Federazione predispone una serie di proposte di emendamento. L’iter parlamentare gi preannuncia particolarmente lento. Hanno luogo numerose iniziative.

26 novembre 1972 – Raduno C.B. al Castello di Sammezzano presso Firenze. Mentre continua un estenuante lavoro di pressione parlamentare e ministeriale, la non convocazione del Congresso Nazionale nei tempi decisi da oltre 50 presidenti di circolo in una riunione a Roma alla vigilia della Giornata nazionale ed ancor di più il fatto che il segretario operativo romano della Federazione, che nella struttura della Federazione era un funzionario, diviene all’insaputa dei più, alla chetichella, segretario particolare di un parlamentare che pur molto ha fatto per la C.B , rimette in discussione l’autonomia della Federazione; iniziano i telegrammi e le repressioni sui circoli mentre in sede di Consiglio nazionale e di Presidenza l’ombra di compiacenti favoritismo sembra appannare l’autonomia della Federazione. Vi è un’immediata reazione.

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