EMERLODINET 2013

Sabato 27 luglio nella Provincia di Lodi si è svolta una interessante prova di collegamenti radio alternativi di emergenza tramite le reti radio della FIRCB LODI con l’importante sinergia delle molte associazioni federate del nord Italia che non hanno mancato di mandare le loro delegazioni in aiuto ai Lodigiani.
Abbiamo deciso di pubblicare il documento d’impianto che potrà essere utilizzato come traccia da parte delle nostre associazioni che vorranno cimentarsi in qualcosa di analogo, anche perché questa esercitazione è stata costruita sull’idea e sulle basi di quella organizzata dalla struttura federata provinciale di SIENA (ARIES) che con Link 2013 ha aperto un nuovo modo di interpretare le prove di collegamenti radio di emergenza a tutto campo. In questo contesto riteniamo sia importante anche sentire il parere degli organizzatori ed in particolare di Tonani Stephanie che è stata la coordinatrice e responsabile dell’evento.
Molti di noi la conoscono già come organizzatrice dei più importanti eventi formativi nazionali e come valida componente della Unità di Crisi nazionale, ma questa volta si è cimentata anche con i rapporti con il Ministero dell’Interno, della Provincia, della Regione, degli ospedali, ANPAS, Croce Rossa, Vigili del Fuoco e ben 61 sindaci, insomma il regno della Burocrazia.
La prima è ovvia: cosa significa EMERLODINET ?
E’ nel nostro DNA associativo essere sempre promotori ed organizzatori di esercitazioni ed eventi e mi hanno insegnato che il titolo dell’evento deve essere la sintesi di quello che si vuole fare. In “emerlodinet” troviamo la sintesi di uno stato di emergenza nella provincia di Lodi e il finale NET (rete) ha un significato più ampio di quello tecnico di rete radio ,sta a significare la rete di amicizie , di condivisione di valori, di lavoro di gruppo fra colleghi che si stimano e si rispettano prima di tutto. Ecco la rete radio e la rete di contatti umani con tantissimi colleghi fircb della nostra regione e anche al di fuori come gli amici di Alessandria comunque tutti insieme per fronteggiare le situazioni di emergenza.
Perché una esercitazione monotematica: solo collegamenti radio, ci avevate abituati ad eventi con montaggio tende, soccorso di feriti, recupero di persone in posti stranissimi, con interventi antincendio e altre cose sempre molto spettacolari. La gente non vedrà nulla della vostra esercitazione.
Il Fatto che nessuno vedrà cose spettacolari non ci preoccupa, noi cerchiamo la sostanza nella cose che facciamo. Il pensiero che oggi tutto si basa sulla comunicazione e sulla connessione ad internet tramite smartphone più o meno evoluti ci ha fatto riflettere su cosa potrebbe oggi accadere se si ripetesse il BLACK OUT del 2003; come tutti sapete gli attuali sistemi di comunicazione dipendono molto di più dall’energia elettrica rispetto a quelli di 10 anni fa: tutti i centralini telefonici delle sale operative sono alimentati dalla rete elettrica, i cellulari stessi oggi hanno bisogno di ricariche giornaliere, ma potrei farvi decine di esempi di sistemi di comunicazione ordinari che smetterebbero di funzionare appena se ne va la corrente elettrica. Le nostre semplici apparecchiature radio alimentate a batterie che potrebbero essere poi ricaricate dai nostri generatori assicurerebbero, anche se in maniera assolutamente limitata, una semplice forma di comunicazione fra le sale operative di emergenza e questo ci basta.
Perché scegliere la provincia di Lodi che tutti sanno avere una vocazione agricola con pochissime infrastrutture tecnologiche e pertanto meno esposta a questo rischio?
Su questo argomento mi permetto di dire che non è proprio vero, ad esempio quasi tutti i silos delle cascine della nostra provincia hanno sul loro tetto un ponte radio per le varie reti WiFi, che come tutti sanno distribuiscono anche la telefonia. La mancanza di corrente elettrica spegnerebbe improvvisamente tutte queste reti in quanto pochissime sono dotate di generatori o sistemi di alimentazione a tampone. Poi la scelta per la nostra provincia è anche dovuta al fatto che ci stiamo lavorando da almeno venti anni su questo problema, al punto che la nostra associazione ha reso operativi 12 ponti radio di emergenza mentre la media delle altre province lombarde è un solo ponte radio.
So che hanno aderito più di 80 volontari, ti aspettavi un numero cosi grande?
Se devo essere sincera Si. Quando il Presidente Losi mi ha proposto questa attività, circa un mese fa, mi aveva messo in guardia sulla data, che cade in pieno periodo di vacanze e sul fatto che non tutti i volontari avevano il titolo per partecipare (specializzazione operatori radio di emergenza), Ma nonostante questo, sapendo che la nostra associazione conta più di 100 iscritti con 50 volontari e che ha sempre dimostrato avere disponibilità sia per la Provincia di Lodi che per la regione Lombardia e per la Presidenza del Consiglio dei Ministri, sono subito partita fiduciosa con l’organizzazione. A mia memoria, ma me lo ha confermato anche il Patrizio Losi, La struttura regionale lombarda della FIRCB non ha mai raggruppato cosi tanti volontari contemporaneamente, neanche nel caso della giornata mondiale delle Famiglie con la Presenza del Papa a Milano, anche in quel caso più della metà erano lodigiani, segno della grande voglia di lavorare insieme e del credito che la FIRCB ha fra le associazioni FIRCB locali. Poi mi piace ricordare che abbiamo veramente colto gli interessi dei nostri iscritti , infatti fra i partecipanti c’erano dei diciottenni e degli ultra sessantenni, a riprova della continuità fra generazioni che siamo riusciti a mantenere.
UN PARTICOLARE RINGRAZIAMENTO VA AL FONDATORE DEL S.E.R. PERONDI PAOLO CHE HA VOLUTO ESSERE TRA NOI.
Approfitto ANCHE per ringraziare le delegazioni delle associazioni extra provincia di Lodi che hanno condiviso con noi questo importante test.
Per ultimo come sono andati i rapporti con le varie autorità di protezione civile mi riferisco al Prefetto, ai vigili del fuoco, ai direttori degli ospedali e non meno importanti, i 61 sindaci.
Per me non era una esperienza completamente nuova, quando facevo parte della colonna mobile regionale Lombardia ho avuto alcune occasioni di rapportarmi con autorità importanti come sindaci o i responsabili regionali di protezione civile anche al di fuori dalla nostra regione; questa volta era il pochissimo tempo a disposizione che ha reso le cose difficili. Non avevamo tempo per preparare politicamente gli incontri per cui già dalla prima richiesta dovevamo essere credibili nel presentare la prova, dovevo subito centrare l’obbiettivo dell’autorizzazione per poi discutere i vari specifici dettagli personalizzati per ogni ente nelle successive riunioni che comunque mi hanno rubato parecchie notti ma alla fine siamo riusciti anche ad avere l’adesione completa di tutte le autorità invitate.
RINGRAZIAMO STEPHANIE E LO STAFF CHE GLI HA DATO UNA MANO GIUSTIVI DANIELE PER LE FREQUENZE E RADIO, MONDANI CARLO PER IL PARCO RADIO E BLOISE ROBERTO PER LE FASI ORGANIZZATIVE.

I NUMERI DELLA ESERCITAZIONE :
61 palazzi comunali collegati
4 sale operative della protezione civile istituzionale
3 caserme dei Vigili del Fuoco
4 Ospedali
7 centralini delle associazione di soccorso sanitario
85 volontari FIRCB specializzatiti in radiocomunicazioni di emergenza
11 CLUB AFFILIATI ALLA FIR CB (9 PROVENIENTI DALLA LOMBARDIA E 2 DAL PIEMONTE)
45 mezzi radiomobili
6 ponti radio
60 apparati radio trasportabili
Più di 2000 Km percorsi dalle radiomobili in una mattina

12 VOLONTARI – DAI 18 AI 28 ANNI
20 VOLONTARI – DAI 28 AI 40 ANNI
36 VOLONTARI – DAI 41 AI 60 ANNI
7 VOLONTARI – ULTRA SESSANTENNI
VOLONTARIO PIU GIOVANE – PEDROLLI SHARON – ASS. RADIO CLUB CB LASER
VOLONTARIO PIU ESPERTO – MALAGUTTI GIUSEPPE – ASS CB CLUB 1000 ANTENNE.

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