Centenario premio Nobel per la Fisica

Il  10 dicembre 2009, ricorre il centenario dell’assegnazione del premio Nobel per la Fisica a Guglielmo Marconi (Bologna, 25 aprile 1874 – Roma, 20 luglio 1937), universalmente come l’inventore della radio. Questo straordinario italiano è il padre dei CB e radioamatori, oltre che di tutti coloro che utilizzano la radio per uso professionale, hobbistico o con fini di sperimentazione. Anche il  banale utilizzatore di un telefonino GSM è erede delle intuizioni di Marconi e del fiorentino Antonio Meucci, inventore del telefono scippato all’ufficio brevetti dall’americano Graham Bell. La sua storia personale è anche l’esempio di come il genio spesso venga frainteso, sottovalutato o peggio, deriso.

Un aneddoto illuminante è quello dei primi test marconiani sulle navi della Regia Marina nel golfo di Spezia. Qui gli “esperti” ufficiali arrivarono ad effettuare collegamenti fra vascelli distanti 16 chilometri; una distanza notevolissima per la nostra marina che veniva dalle segnalazioni visive con luci o bandiere. I soloni del Re decretarono che la radio non avrebbe avuto alcun uso pratico in campo bellico in quanto già  allora “i migliori cannoni regi superano di ben due chilometri quella distanza”.

Quando, nel 1912, il Titanic affondò dopo aver lanciato il primo segnale di S.O.S. via radio, Marconi si trovava negli Stati Uniti e accorse al porto di New York per ricevere i superstiti. Intervistato disse «Vale la pena di aver vissuto per aver dato a questa gente la possibilità di essere salvata». L’opera marconiana non si limitò allo studio delle onde hertziane per collegamenti senza filo, ma il suo contributo è stato fondamentale per la nascita del radar oltre che nell’abbandono della televisione a scansione meccanica in favore della contemporanea tv a scansione elettronica, detta appunto “Marconi – Emi”.
Ancora oggi una delle aziende più avanzate al mondo nel campo delle telecomunicazioni è la britannica erede della Marconi Wireless Telegraph Company fondata nel luglio del 1987. La nave più segreta della Marina Militare Italiana, il vascello da spionaggio elettronico Elettra porta significativamente il nome della figlia dell’inventore oltre del suo yacht.

In età avanzata l’inventore rientrò in Italia per ricevere lodi ed onori dal regime fascista. Morto a Roma a seguito di una crisi cardiaca ricevette solenni funerali di Stato.  Le sue spoglie sono ora custodite a Sasso Marconi presso la casa paterna di villa Griffone, dove hanno sede anche un museo e una fondazione a lui dedicati.

Per chi volesse saperne di più :

http://www.marconicentenarionobel.it/
http://it.wikipedia.org/wiki/Guglielmo_Marconi
http://www.radiomarconi.com/
http://www.guglielmomarconi.com/home.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Meucci
http://www.marina.difesa.it/unita/elettra.asp
http://it.wikipedia.org/wiki/Elettra_(nave)

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