102 piazze in 100 Comuni di tutta Italia, 18 Regioni e una Provincia autonoma coinvolte, 66 Province interessate, oltre 1.500 volontari di 12 organizzazioni nazionali: sono questi i numeri della campagna “Terremoto – io non rischio”, un’iniziativa per la riduzione del rischio sismico che si svolge il 13 e 14 ottobre nelle piazze della Penisola. Protagonisti della campagna sono i volontari di protezione civile di dodici organizzazioni, formati sul rischio sismico, che hanno istruito a loro volta altri volontari, diventando quindi attori di un processo di diffusione della conoscenza. Nelle due giornate nelle piazze i volontari saranno impegnati a distribuire materiale informativo e a rispondere alle domande dei cittadini sulle possibili azioni da fare per ridurre il rischio sismico.
Oltre ad Anpas – che è anche promotore del progetto – partecipano all’edizione del 2012 della campagna altre undici organizzazioni di volontariato.
Le dodici organizzazioni coinvolte sono:
Anpas-Associazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze
Ana – Associazione Nazionale Alpini
Anai – Associazione Nazionale Autieri d’Italia
Avis – Associazione Volontari Italiani del Sangue
Fir-CB – Federazione Italia Ricetrasmissioni Citizen’s Band
Legambiente Onlus
Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia
Prociv Arci – Associazione Nazionale Volontari per la Protezione Civile
Federazione Psicologi per i Popoli
Rnre – Raggruppamento nazionale Radiocomunicazioni Emergenza
Ucis – Unità cinofile italiane da Soccorso
Unitalsi – Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali
Obiettivo dell’iniziativa è promuovere una cultura della prevenzione, formare un volontario più consapevole e specializzato ed avviare un processo che porti il cittadino ad acquisire un ruolo attivo nella riduzione del rischio sismico. Imparare a prevenire e ridurre le conseguenze dei terremoti è un compito che riguarda tutti: diffondere informazioni sul rischio sismico è una responsabilità collettiva a cui tutti i cittadini devono contribuire.